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domenica 24 ottobre 2010

Il binbi

E’ domenica.
Ho scritto dell’ignoranza, e di tutte le cose che non so. Ma la verità è che non dobbiamo mai dimenticare di dedicare un pensiero alle MITICHE (per chi non lo sapesse...sono le casalinghe). E da giorni non mi dedico a loro.
Quindi la domenica è da consacrare con un piccolo discorso caro alle mie icone di gioia.
Il binbi. Che si scrive Bimby. Credo.
E’ quella macchina che per soli 980 euri cash ti permette di fare Vissani a casa tua.
Il prezzo non è neanche eccessivo considerando che gli manca solo la funzione anticellulite poi è direi completa.
In sostanza, per chi non ha dimestichezza con l’apparecchio ormai in voga tra le mitiche, si tratta di un aggeggio piuttosto bruttarello, composto da base di metallo e plastica, un ciotolone di acciaio e una pala che gira, gira, gira. Tre rotelle a velocità diverse, un timer e un tappo.
Come si usa? Tu lì dentro ci butti gli ingredienti. Poi col manuale schiacci velocità 1, 8 minuti, poi schiacci “on”. Poi suona e apri metti altri ingredienti (o anche no), schiacci tasto 3, timer 12 minuti e riattappi. E così via.
E dopo circa 30 minuti hai fatto il pane, il risotto ai carciofi, la crema pasticcera, il gelato o la zuppa ai ceci.
Tutto a seconda degli ingredienti.
Solo che lo puoi fare solo per 6. Cioè se sei in due finisce che diventi una barca tutta ciccia e brufoli.
Niente più soffritti, fuoco lento, girare, mestolo di legno, poggia posate per non sporcare tutto. Niente padelle, in sostanza potresti anche non avere più neanche la cucina. Basta una mensola e l’elettricità.
Geniale.
Con soli 980 euro muori di fame se per caso l’enel fa i lavori in zona tua.
Poi piano piano ti accorgi che a merenda invece di fare pane e burro, pane e olio, pane e prosciutto o i semplici tegolini del mulino bianco ti mangi circa mezzo chilo di crema pasticcera calda fumante.
Ti viene la colite (come quando fai ginnastica, ndr sceip ap) ma ti sembra di avere a casa la colf o la nonna di una volta.
E poi è un attrezzo che consente il multitasking. Perché tra un giro di rotella e lo schiaccio di un pulsante puoi:
depilarti
passare una mano di smalto
cambiare uno o due pannolini al ragazzino
metterti tantissimo rossetto
guardare “paint your life” in tv (lo so, la conduttrice è da sparare, con quel fare da secchiona del cazzo, ma le idee sono carine. Peccato perché lei usa solo colori agghiaccianti. Che ne so, fa il decoupage e usa l’argento col viola e il marrone)
Puoi anche fare una serie di squot (siccome non li faccio non so neanche come si scrive ma serve per fare i glutei. In sostanza è piegare le gambe sino quasi ad un accovacciamento stile numero due in passeggiata nel bosco solo che sei a casa o in palestra e la serie è da almeno 10 piegamenti…)
Insomma con il binbi svolti pranzo cena e colazione. E ti rimane tantissimo tempo libero. Poi se sei un tipo pigro puoi servire direttamente dalla ciotola di acciaio, a tavola. Certo non sarai mai Doris Day ma quando l’odore prevale secondo me neanche il tuo compagno rutto libero dice nulla.
E poi il binbi ti tiene in auge.
Il giorno dopo puoi dire “ieri ho fatto la pizza fatta in casa, sai i ragazzi la adorano”. Di solito ti chiedono se hai comprato quella già stesa della buitoni, che devi solo condire. A quel punto è legittimo lo sguardo disgustato e sorpreso…. “MA NOOOO, che ci vuole? La pasta la faccio io! Basta acqua farina e lievitooooo!!!!”.
E certo. So’ bravi tutti, così. Mica devi dire che schiaffi tutto dentro il binbi e che fa tutto lui, poi interviene la donna di servizio a cui dici solo “stasera pizza” ed eccoti lì, davanti alla tv con famiglia. E il giorno dopo ci fai pure un po’ la figa.
Poi adesso è uscita la versione che fa pure il gelato. Quindi la cosa rende ancora più meritoria la professione delle mitiche.
Adesso quando vengono invitate a cena ti portano il semifreddo alla mandorla e caffè con pezzetti di torroncino. E tu ti senti una merdaccia perché in frigo hai i mini magnum e pensavi fosse il top.
Mica lo sapevi che non ci vuole niente. Perché il binbi o lo conosci o sei fottuta. Ti sentirai sempre inadeguata.
Anche tra le mitiche c’è la diatriba. Ci sono due schieramenti netti. Un po’ come pd e polo delle libertà (oddio ora manco più così netti). Ci sono le BINBI PRO e le BINBI CONTRO.
Le prime ci si fanno anche il caffè la mattina. E ci partono. “dunque, ho preso tutto? Phon, bigodini, figli, ceretta, playstation, porcellino d’india, fido, marito, colf e pattine…” “signola, binbi no polta?” “ODDIOOOO ECCO COSA MANCAVAAAAAA”
Se lo portano in campagna, al mare, in campeggio e in hotel. Diventa una delle cose che cerchi prim di uscire di casa. Borsa chiavi binbi e cellulare.
Invece poi c’è la cricca contro. “lo compri se non sai cucinare” “è immorale spendere tutti quei soldi” “a me non è utile” “me l’ha regalato mia suocera, come se suo figlio morisse denutrito, che stronza” “ce l’ho ma nello sgabuzzino. Un attrezzo inutile”.
Loro però non sono mai curate quanto le BINBI PRO. Non hanno quasi mai lo smalto, non si depilano ogni giorno, niente bigodini e niente crema pasticcera a merenda. Quando vanno a cena la torta la comprano in pasticceria.
E io che agogno a diventare una MITICA, come faccio? Qual è la vera posizione vincente?
BINBI o NO?
Mi sento già molto fiera all’evidenza che so cosa sia. La prima volta che me l’hanno nominato pensavo fosse un amico pariolino della mia amica casalinga. “io il binbi lo adoro” tipo “io e le mie amiche Samy, Simo, Nico e LallY”. Allora è meglio stare da soli.
Samy Simo nico e lally mi sembrano la versione stronza delle WINX e poi , con Binbi che subito ho immaginato come lo sfigato amico delle donne, ancora peggio.
Che faccio? Come la mettiamo?
Adesso sono in piena crisi.
Dopo le pattine (che ormai uso come fossero fiammanti jimmy chou), dopo quel cazzo di spolverino che sembra un pechinese che si infila tra le mensole e cattura la polvere, dopo il mocho vileda e lo spruzza profumo che spara al passaggio umano, dopo la pentola a pressione (che rende pappa qualsiasi cosa ci metto dentro e già mi è esplosa due volte per colpa del minestrone leggerezza dell’orogel, che ha il prezzolo tritato e tappa la valvola di sicurezza), dopo il caldobagno de longhi che ho appeso in alto e quindi non scalda una minchia, dopo la piastra alliscia capelli agli ioni attivi e in ceramica, dopo le presine in lattice… questo dilemma non ci voleva proprio.

E pensare che io ancora valutavo di prendere il bravo simac.
Quanto sono out.

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