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mercoledì 9 marzo 2011

luoghi comuni

uno crede che crescendo, maturando e forse anche invecchiando, si impari dalla vita e non si cada più in luoghi comuni.
invece.
invece non è affatto così.
eccone alcuni:
- il trattamento alla cheratina fa bene ai capelli. chiedetelo alle mie punte bruciate, e dopo due mesi in testa ho un maglione merinos nè liscio nè riccio;
- portare i tacchi senza avere un male bestia è solo una questione di abitudine. non è vero. ho comprato tutti tipi di tacco. a fine serata i mignoli bestemmiano e l'avanpiede sotto pure.
- per perdere 2 kg prima di una serata in cui devi vestirti elegante basta prendere mezza pasticchetta di diuretico. L'ho fatto. ho pisciato anche un rene e sono finita a letto con le gambe alzate, la tachicardia e la cornetta all'orecchio con la zia medico a rassicurarmi. pensavo di morire.
- la birra è meno ingrassante del vino. ci ho creduto per anni. ora che è troppo tardi e ho un salvagente al posto del punto vita mi arrendo.
- se ti svegli presto la giornata è più produttiva. io se mi sveglio prima delle 8 meno un quarto realisticamente mi rendo di essere parte di questo mondo verso le 11:45, per poi ricadere in catalessi alle 5.
- saltare i pasti fa malissimo. sì, magari è anche vero, ma è sempre meglio che mangiare le melanzane alla parmiggiana o la carbonara.
- la famiglia del mulino bianco esiste. mavaffanculo, parliamoci chiaro. negli spot prendono due ventenni strafighi, gli mettono le fedi e poi li avvicinano a tavola con tre figli dagli undici anni ai tre, tutti modelli. e si sfondano di pan di stelle e sono magri. fatemi il favore.
- pesa 30 kg ma mangia come una bestia. si, magari è la più mangiona di una famiglia di colibrì, ma solo guardando fianchi e addome di queste stronze che ti dicono frasi come "magari potessi ingrassare" ti accorgi che fisicamente una teglia di lasagne nel loro stomacino non entra. nel mio c'entra e avanza anche il posto per il chischeic (cheesecake).
- gli piaccio, sono sicura. questa frase parte male sin dall'inizio. noi donne siamo troppo proiettate a chiederci se noi andiamo bene per loro. ma cazzarola bisognerebbe chiedersi se loro vanno bene a noi. d'altronde se lui ti dice "o ti tagli un dito o ci lasciamo" noi povere cretine ci pensiamo anche un attimo. almeno io ci penso. poi se ti azzardi con un "ti prego vai piano in macchina che ho paura" ai loro occhi sei già come la madre, rompicoglioni e da allontanare. direi che forse è il caso di rinnovare l'equilibrio.
- ora si che stai bene. prima eri troppo magra. ecco, poi questa chiude il cerchio. tradotto: sei ridiventata una botte. e tu che litighi con i jeans prima di uscire ti senti Faccione e Luciana Turina. ma c'è tempo anche per ipotizzare il famoso regime.

buona serata da una me umorale e sostanzialmente triste.
(capita, credo).

3 commenti:

  1. Mi sono dovuta fermare al diuretico perchè stavo morendo dal ridere... e io non rido poi così facilmente.

    che matta :)

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  2. Sei un mito! Ti ho trovata passando da Calzino e mi sono schiantata dal ridere.
    Baci e abbracci di cioccolato

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  3. Ma che gioia! Calzino, sono contenta che hai fatto una seconda capatina nel mio nonsense blog! E chiara benvenuta! Non so se è consolante ma ridere per me è come la tachipirina quando hai il febbrone. Diciamo che in situazioni difficili è l'unica cosa che ho per sentirmi meglio!
    Contenta per le visite, cioccolato condiviso e imprescindibile.
    Tina (non sono entrata nel blog, ci ho fatto solo una visitina anche io!

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