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lunedì 29 novembre 2010

Odio...

ODIO
- Odio quando mangio i baci perugina e i pezzi di nocciola mi si incastrano tra la gengiva e il dente del giudizio, che poi non riesco quasi a chiudere la bocca e se sono davanti ad altra gente mi devo infilare un dito in bocca per “scastrarmi”;
- Odio quando mi ritrovo ad uscire di casa e oltre alla borsa in mano ho le chiavi, il cell, le sigarette, l’immondizia, l’auricolare e il cappellino. Che per dare le mandate alla porta devi fare un pit stop e perdi tutto il tempo guadagnato con l’arraffo delle cose invece di metterle in ordine, precise;
- Odio quando la mattina, dopo circa un’ora dal caffè del risveglio, mi trucco in bagno e noto che sulla guancia ho ancora la riga delle federe zucchi (click e clack) con tanto di scrittina sullo zigomo. Ogni volta mi chiedo se per quando entrerò in azienda sarà sparita. Che io prenda coscienza della mia età ci sta tutta. Che pure gli altri se ne debbano accorgere invece è tutto un altro paio di maniche;
- Odio quando la maglietta sborda altezza reni dietro. Mi sento di colpo vulnerabile;
- Odio quando accendo la sigaretta e al primo tiro strappo un lembo di pelle dal labbro. Fa malissimo e ti senti una cretina (a fumare, e a non ricordarti che succede spesso che la cicca ti si appiccichi);
- Odio quando dopo aver aspettato 10 minuti davanti alla moka mi accorgo di non aver messo l’acqua nella macchinetta;
- Odio il prezzemolo in tutte le sue funzioni, soprattutto nei funghi trifolati, visto che ti rimane nei denti fino al filo interdentale;
- Odio quando il gelato sul cono non è abbastanza compatto che ti cade ai lati mentre sgocciola e devi ingurgitarlo con la bocca in ipotermia;
- Odio quando mi metto i jeans e scopro che ho una coscia più grossa dell’altra;
- Odio vestirmi attillata dopo aver spalmato la crema per il corpo: non scivola niente e ti senti gonfia come un pallone;
- Odio la pioggerellina fina fina increspa ciuffi quando sei fuori per lavoro e ti sei dimenticata il cappello. Che devi fare finta che non te ne frega niente perché sei con i clienti e invece vorresti correre al riparo, metterti una busta in testa, piangere…;
- Odio quando parto la mattina presto che non riesco a fare numero 2 come si deve, che poi rimango con la sensazione “acc…devo fare la c….” tutto il giorno;
- Odio grattare i tocchi di parmigiano che poi mi puzzano le mani per tre giorni;
- Odio quando mi squilla il telefono che sto per salire sulla puledra e rimango titubante, e in più guardando il display senza rispondere penso sempre “e se quello che mi chiama mi sta guardando che non rispondo?”;
- Odio la sigaretta e il caffè prima di partire con l’aereo perché visto che di sicuro ho fatto le cose di corsa la mattina va a finire che la combinazione stimola il numero 2 e io non faccio numero 2 nei bagni pubblici;
- Odio il fegato, anche se lo mascherano col crostino toscano;
- Odio le donne con le tette rifatte perché sono bravi tutti a vantarsi e girare tronfi con due buste da 10 mila euro sotto alle costole. E poi alla fine vai a vedere che sembrano sempre più fighe di noi semplici morbide curvose naturali;
- Odio in generale le donne gatto con i labbroni e gli zigomi di gomma. Se poi pesano anche 30 chili e sono bionde fonate la tentazione di investirle è troppo forte…;
- Odio l’intellettuale acido che non si è mai chiesto se è gay;
- Odio l’ex amica della mia migliore amica che sembrava santa maria goretti, pura e casta eppure gran troia;
- Odio la politica, Montecitorio, fini casini e Berlusconi, bossi e bondi, sgarbi e capezzone;
- Odio quando preparo la vasca da bagno e dopo 20 minuti scopro che non c’è acqua calda e ho sognato l’immersione inutilmente;
- Odio il mio maledetto torcicollo che non mi da tregua e mi fa sembrare un misto tra rain man e la signorina rottermeier;
- Odio il vento in ogni sua forma, che sia sopra al livello refolo estivo;
- Odio quando mi metto le calze con gli stivali marroni, che dopo un’ora che cammino le calze sono salite sempre più verso il ginocchio e il piede è compresso come un’arrosto e le dita piano piano diventano come quelle delle geishe (per cui mi tocca andare in bagno, tirare le calze dai piedi e lasciargli un vantaggio di circa 3-4 cm a penzoloni);
- Odio le calze di lana quando sto seduta per più di tre minuti. La chiappa va in fiamme e devo grattare, grattare, grattare. Senza via di fuga;
- Odio il latte caldo quando si forma lo strato di panna sopra, mi fa venire i conati di vomito. Grazie alla signora giacinta che da piccoli ci costringeva a bere il latte appena munto. Grazie di cuore;
- Odio i denti gialli. Se sono così perché da bambini le vitamine… me lo dovete dire, sennò semplicemente penso che siete degli zozzi;
- Odio gli appuntamenti quando non so che cosa dire e non so bene dove andare a parare;
- Odio le scadenze, che non mi permettono di continuare a raccontarvi cosa odio.

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