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martedì 9 novembre 2010

il regime alimentare...

Non ci posso credere.
davvero. domani inizio la dieta. o meglio, il regime alimentare (che poi sennò l'organismo mi reagisce proteggendo le cellule adipose).
MI piange il cuore. da domani la vita è a metà. mi sveglierò e anche se la colazione sarà identica a oggi mi verrà più fame. e quindi la sofferenza parte già dal risveglio.
poi alle 10 avrò voglia di un caffè e dei biscotti doppi col cioccolato in mezzo che gentilmente offre il distributore per soli 50 centesimi, e soffrirò. e mi toccherà prendere una cialdina di nespresso, andare dalla collega vip e chiederle se posso sfruttare la sua citiz nuova di pacca. e dovrò usare il dolcificante. che è come se ti bevi il caffè ciucciandolo da un paio di calze di microfibra appena uscite dalla busta. completamente sintetico.
e poi mi fumerò 3, 4 sigarette pensando a quei biscotti, friabili e papposi al tempo stesso. cioccolatosissimi.
La verità è che davvero credo che mi si stia ammalando la safena. come noi abbiamo l'infuenza lei ha l'otturazione. da grassi insaturi, saturi e lardo e catrame.
insomma bisogna correre ai ripari e dare una sturata generale.
e l'acqua? ho contato. 3 giorni 4 bicchieri di cui uno lasciato per metà e l'altro a tre quarti (era peggio della perrier). e invece da domani dovrò avere freddo. si, perchè quando si beve tanta acqua, soprattutto in inverno, viene un freddo della patagonia. e io già sono freddolosa. ma resisterò. non so adesso se conviene alzarsi 7 volte ad ora per fare plin plin o affidarsi alla tecnologia. ci sono i nuovi modelli della tena lady che pare reggano bene anche flussi abbondanti di plin plin.
valuterò. se non mi fanno paccotto sul culo tena lady e tiè. così non mi alzo e mi scaldo pure.
e poi alle 11 stessa tiritera. e già lo so, avrò una voglia nera di carboidrati. alla fine mi mangerò i crechers. che mi hanno sempre fatto schifo. sono troppo friabili, e poi se li becchi non salati in superficie è come mangiare la calce. ti si crea una moppazza in bocca che quando sorridi hai un monodente. non si vedono più neanche i contorni dei denti, ti rimane un unico blocco solido di dente mollo e giallino. che orrore.
e a pranzo? mi sognerò una pizza col pomodoro e mozzarella, un calzone fritto, un piatto di bucatini, una scatola di grisbì, le smarties e persino i confetti (che notoriamente non amo se non al cioccolato: quelli alla mandorla fanno effetto crecher ma con glassa. quindi figuriamoci). e invece sforcherò dalla borsa un'anonima busta preconfezionata di trasparenti fettine di tacchino arrostito, di quelle confezioni da snack dove ce ne sono 5 e ripiegate effetto ciuffo di elvis per far finta che sono fresche. in realtà oltre a non avere alcun tipo di sapore sono anche dure come il cemento e se le mangi senza niente (o peggio ancora con 30 g di pane) ti si piazzano come il nuovo ritrovato, il palloncino che ti si gonfia nello stomaco. Volevo provarlo ma non ho mai superato il trauma del "se ingoi una big babol muori soffocato". quindi non avrò mai il cuore di ingurgitare una sorta di spugna di lattice, anche perchè non so quanto posso fidarmi di me stessa. e se dopo aver ingoiato il pallone che si gonfia in pancia mi mangio anche un kinder cereali che succede? faccio i poppe corne?
non posso correre rischi. (e poi mi chiedo ti si gonfia nello stomaco ma poi dovrà pur uscire, quel maledetto... come si mette male, no?)
e poi c'è la fissa del dietologo. "che frutta ti do?" ma chi la vuole, la frutta. è fredda e sgocciola, appiccica mani e ciò che ci sta intorno. per carità di Dio.
facciamo 3 kiwi che pare siano fantastici per andare al bagno.
il pomeriggio è ancora più tosto. sarò tornata dalla palestra (ndr. sceip ap) e avrò una fame da panda (oltre ai cerchi agli occhi). e quelle 5 sfigatissime sottili e puzzolenti fettine di volatile non mi sederanno di certo la fame da lupo.
comunque resisterò e mi mangerò anche una mela. una mela. che tragedia. o è aspra o è farinosa. poi non so voi ma mi capita sempre la sfiga di prendere le mele con la buccia durissima, che mastichi mastichi mastichi e la buccia è sempre lì, in bocca. alla fine la mandi giù tipo medicina. una vera porcheria.
e poi alle cinque? quando viene freddo cane? quando te cala la palpebra? non ti puoi mangiare i grisbì nè la bevanda al cioccolato caldo (nota bene, non il cioccolato caldo, che è d'elite, ma la bevanda. tradotto: una polverina sintetica allungata con l'acqua calda. che comunque a me piace da pazzi).
noooo, ti bevi l'ennesimo bicchiere d'acqua. a quel punto è possibile ed autorizzo ufficialmente a chi sogna di sognare la borsa dell'acqua calda. anzi due, una sulla pancia e una per terra dove poggiarci i piedi, cazzarola.
e rivai a fare plin plin. che se è vero che le malattie girano ai bagni pubblici dimagrisci 4 chili e ti prendi l'herpes, in compenso.
Poi io ho un rapporto tutto strano con i bagni "pubblici". per me "pubblici" significa anche il bagno di casa se ci sono più di 8 ospiti. ci pensate? culo dopo culo tutti lì seduti. che schifo. senza parlare dei maschietti che operano la tecnica del "do cojo cojo". che non è un ballo caraibico ma solo una gran porcata.
quindi la mia tecnica è questa. d'inverno mi tiro la manica del maglione e apro la porta. sempre con mano filtrata da lana cotone o qualsiasi altro materiale richiudo la porta. poi mi metto in posizione scuot e senza appoggiarmi faccio i mi comodi. poi strappo il primo pezzo di carta igienica e la butto nel cesso. a quel punto prendo il pezzo che userò per la mia docile personcina. si scarica sempre e solo con il piede e si riapre con mano filtrata. occhio, non bisogna abbassare la guardia se le porte sono due (nei casi dell'antibagno). inutile raccontarvi come fanno pipì i maschietti, e come sia assolutamente proibito mangiare le noccioline nei bar. che di solito si prendono con le manine.
quindi in regime di dieta per me la vita si complica parecchio, già solo per l'aspetto bagno.
arrivo la sera sfatta dalla fatica di dover resistere alle mille tentazioni. vedo cibo e sento odori ovunque. di colpo mi sogno cose che quando non sono a dieta non mangerei mai. che ne so, il panino al lardo di colonnata. o i cornetti con la marmellata (di solito sono freddi gommosetti e la marmellata è concentrata in un unico punto con il solo scopo di smerdarti la guancia al morso).
arrivo a casa e mi preparo il mio santo minestrone benessere. senza fagioli patate e cose grasse. ha 16 calorie all'etto. praticamente se ti mangi le unghie ingrassi di più. me ne preparo due pacchi, così lo posso portare in azienda.
niente parmigiano, una lagrima (scritto con la g sembra persino di meno) di olio a crudo, un pò di sale. me ne mangio 2 kg. sto malissimo.
ho le coliche sia del colon che dei reni.
vado a letto che sembro l'uragano tomas. ma ho una coscienza pulita che mastro lindo mi fa una pippa.
e visto che oggi è l'ultimo giorno di "libera" (si dice così, tra chi è introdotto nel fantastico mondo dei regimi alimentari) mi sfogo come se domani arrivasse l'apocalisse (così la prima settimana servirà solo a smaltire questi ultimi snack). quindi sono andata al bar di mattina. bomba visciole e crema e cappuccio.
poi pizza rossa delle 11, macdonalds alle 12:30 (cosa non si fa per gratificare il corpo, anche contro le proprie ideologie) con quei rotolini di vomito di pollo da impucciare nelle salsine al dado che occludono anche le doppie punte, hamburger royal deluxe con bacon e doppio checiap, smoothie con smarties e coca normale. a merenda grisbì alternati a ringo al cioccolato e gelatino, a cena misto fritto degli avanzi, piattone di pasta a rutto libero, patate fritte e hotdog, pizza quattrostagioni e brie caldo con le spezie, apple pie e magnum alle mandorle finale.
dimenticavo: tre birre da 66 per aperitivo con chips, e una boccia di vino rosso. a chiudere mirto zedda piras (non è il migliore ma è di sicuro ipercalorico).
corpone mio, fatti coraggio.
domani si va in battaglia.

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