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sabato 11 dicembre 2010

come sopravvivere al Natale

E' vero che si avvicina. Inesorabilmente.
Ma ci siamo tutti completamente dimenticati del povero Gesù Bambino. Siamo presi dalla frenesia di un traffico che blade runner sembra la casa nella prateria.
dalla smania di imprenditori che vogliono chiudere l'anno con operazioni improbabili da infilare in pancia al ricco patrimonio societario. dall'arrivo di parenti e vecchie zie che ti stritolano il guanciotto come se fossi treenne (sì, tre anni, treenne). dai torroni e torroncini, condorelli e panettoni, frutta secca e mandarini. dalle litrate di bollicine, spumantini, vinelli, ammazzacaffè e liquori da aprire solo nelle occasioni speciali. dalla cena di natale che devi pure pensare come affrontare la panza che ti fa schiattare ma essere al contempo elegantina da "vigilia di Natale".
E dalla foga dei regali, delle file, dei pacchi e pacchettini. eppure credo sia sentore diffuso che così non si dovrebbe vivere, il SAnto Natale. Innanzitutto la nascita del Bambinello è un evento religioso. quindi mettiamo da parte lo spirito consumista, soprattutto in questo ridente periodo di magra mondiale. Poi se proprio lo vogliamo far diventare festa pagana diciamolo: il Natale è la festa dei bambini. che aspettano babbo natale, e gli preparano latte e biscotti per quando entrerà, nella notte, a lasciare doni. Anzi per la precisione non si dovrebbe trattare di doni al plurale, ma di un dono, e a patto che ci si sia comportati bene.
Da adulti è evidente che, a prescindere dal fatto che il dono è dovuto (e ancora mi chiedo perchè), non ce ne sono neanche più i presupposti...visto che in età adulta si è ben consapevoli delle proprie carenze e difetti. Per cui forse non ci meritiamo proprio un bel niente.
Quindi ecco la mia lettera a babbo natale.
Caro Babbo Natale,
quest'anno ho mille idee e quindi mille e mille doni che vorrei tu mi portassi.
innanzitutto vorrei delle pasticche contro la rabbia. di quelle che le prendi e quando ti si sciolgono nella pancia non ti arrabbi neanche più nel traffico.
poi vorrei uno sciroppo di empatia. di quelli che ti sciolgono il giudizio come la tosse col catarro.
poi vorrei delle mentine alla generosità, di quelle che non ti fanno girare voltare quando passi davanti al barbone buttato in un angolo mentre entri a comprare l'ennesima stronzata natalizia.
Poi vorrei dei biscotti farciti di rispetto. Per i colleghi, gli amici e soprattutto le persone che ci sono più vicine. di quelli che al primo morso già senti che devi imparare ad ascoltare e non solo a chiedere, di quelli che di colpo ti accorgi che la persona che hai accanto non serve solo a riempire i buchi e ad attendere le aspettative.
poi vorrei delle patatine gusto autostima. di quelle croccanti, gustose, che mente le mangi ti guardi allo specchio e ti vedi magra, giovane, bella, sensibile, empatica, intelligente. della serie "io valgo". Sono convinta che tanti problemi di comunicazione tra le persone siano influenzati dalla bassa autostima e dalla necessità di nascondere e difendere a spada tratta le proprie paure e insicurezze.
Mi piacerebbe anche avere una valigia piena di semplicità. di quelle che ti permettono di viaggiare anche senza soldi, nelle piccole cose della vita. come fare un viaggio verso gli altri e non solo verso nuovi posti.
e vorrei anche una corda, che serva a legare i piedi per terra quanto basta a non perdersi nei sogni irrealizzabili.
Vorrei una scatola di antiavidità, perchè se siamo così agguerriti è solo perchè non abbiamo ancora capito che il denaro è un mezzo e non un fine.
Vorrei una bacchetta magica, per trasformare i gioielli in fiori. sarebbe bello poter andare in giro tutta ingioiellata sapendo che è la bellezza che conta e non quanto l'hai pagata.
vorrei anche un maglione di sicurezza. di quelli che una volta infilati ti senti caldo e protetto, e le intemperie della vita non ti attaccano l'anima.
per ultima cosa, se puoi, vorrei un container di amore, di piccole cellule impalpabili, che quando lo apri l'amore si sparge ovunque, senza distinzione. così che possiamo goderne tutti.
e poi un ultimissimo regalo... due scatole di somatoline che così quest'estate sono figa in bikini.

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