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lunedì 4 aprile 2011

Finalmente il sole

essì.
finalmente il sole.
vado a fare canottaggio sul tevere. mi metto in canottiera. sudo. ho il sole negli occhi. che meraviglia. guardo le papere (eh si, il tevere è pieno di papere, alla faccia di chi dice che ci sono solo i topi), vedo coppie di rom che si sbaciucchiano sull'argine del tevere mentre si dividono il bottino della mattinata. ci sono ciclisti, gente che arranca (sarebbero quelli che fanno jogging. poracci, trascinano i loro corponi flaccidi spinti dall'aipod con la musica preferita...). e mentre ero lì a galleggiare e a remare, incidente a parte (mi si è scarrellato il carrello per cui ora ho il culo con i binari), ho pensato che la primavera è stata dirompente.
A rischio di sembrare, anzi di essere, proprio banale... non c'è più la mezza stagione, davvero.
comunque me ne torno a casa così felice del sole che mi ha scaldato tutta. mi faccio la doccia, mi vesto bene e col fidanzo usciamo a pranzo fuori. che giornata ragazzi. mi compro persino 2 borse.
mi dedico a festeggiare il nostro meraviglioso sole, e lo faccio spendendo soldi e mangiando...
torno a casa e mi sento il più banale dei bruciorini alla gola. un raschietto.
oggi alla sveglia mi sento le ossa rotte. le gambe come quelle dello scrittore di misery non deve morire.
vorrei scappare in bagno per controllarmi l'incarnato colorato da primo giorno di sole ma mi sento così pesante...e dolorante... il raschietto si è trasformato in fastidio atomico. come se invece di avere un naso e una gola si fossero fusi in un unico membro, per cui il respiro mi fa male direttamente alle tonsille.
mi provo la febbre. 38 alle 8:43 di mattina.
buongiorno a te, primavera. sono talmente su di giri che mi viene persino la febbre. come i bambini quando sono emozionati o stanchi.

2 commenti:

  1. se vivessimo nella stessa città ti preparerei il cataplasma coi semi di lino, le pezzuole fredde e ti farei anche un sacco di coccole. perché ti sembrerà strano, ma da questo post sei uscita com'eri a Sabaudia col tuo campanaccio da mucca per chiedere assistenza, una bambina a cui si chiedono cose da grande. e davanti alla primavera siamo tutti storditi come la prima volta che abbiamo visto la neve, o il mare.

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  2. Dicono sia il sole nascosto nei mesi con la 'r' che regala il mal di gola. Per me è così. Un foularino con le ranocchie sarebbe auspicabile per 'saltare' con semplicità oltre una febbre odiosa...
    Baci e gargarismi ai lamponi

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