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martedì 19 aprile 2011

Botox

Oggi mi sono svegliata di nuovo con la ruga della notte.
Già l’avevo scritto, è una riga orizzontale sullo zigomo. Sembro la sorella di capitan Harlock. Ve lo ricordate? Lui però aveva un segnaccio orizzontale, sulla guancia.
Ormai è sempre più frequente. Oltre a chiedermi come dormo la notte adesso devo anche trovare un rimedio.
Sono passata in profumeria e mi sono comprata un tubetto di acido ialuronico, che dovrebbe fare da filler al solco.
Risultati pari a zero.
Poi incontro donne della mia età che hanno la pelle come le chiappe degli infanti.
Eppure non accennano a un sorriso. Lì per lì mi sono chiesta come mai, con una pelle così, non sono felici.
Io tra la ruga di espressione incazzata tra gli occhi, appena sopra il naso, la ruga della notte e le inevitabili rughette intorno al naso (visto che passo metà della mia vita a ridere) me le guardo, e loro non favellano.
Alla fine mi sono arresa e a tavola con un gruppo folto di conoscenti di un’amica ho tirato fuori il discorso.
Quella davanti a me, con un totale di circa 5 neuroni, mangiava le sue bacche e radici manco fossero una parmigiana di melanzane o una caponata.
Aveva la pelle tipo bambola di porcellana. I capelli biondi coppola e un paio di jeans che valevano quanto metà del mio armadio. Le scarpe di loubutin (speriamo si scriva così, ma ho i miei dubbi) e una magliettina di quelle che se per caso hai un mini rotolino sul fianco non la puoi mettere.
Parlava di quanto era fiera di suo marito, e che nonostante lo amasse molto di fare sesso con lui non se ne parlava. Si concedeva ogni 4 mesi per i sensi di colpa.
Oltre al fatto che trovavo assai strano come lei prendesse davvero sotto gamba i viaggi del consorte in paesi tipo cuba e brasile, mi chiedevo se poteva essere possibile e soprattutto prevedibile avere una persona davanti così curata, griffata, apparentemente acchiappa maschi e fedele e poi scoprire che era solo tutto un bluff.
Insomma se io fossi un uomo non vorrei mai una barbie algida al mio fianco.
Meglio quelle ciacione grassottelle che ridono sguaiate e che vogliono sempre fare l’amore, con tutte le rughe e i rotoli del caso. Tra un cannolo e una pizza alla mortazza.
Comunque, affronto il tema “ritocchino”.
Mi si apre un mondo davanti. Scopro, con la mia migliore amica ancora più basita di me, che siamo le uniche due che ancora si affidano al volto donato dal buon Dio, che si ammorbidisce con il tempo.
Quella davanti a lei inizia a elencare punture e punturine di ogni sorta. I lividi, il dolore, ma poi che gioia. Ci spiega che per le labbra (e pensare che entrambe avevamo pensato fosse solo una piccola reazione allergica alla primavera) invece di usare 4 fiale se n’era fatta iniettare solo una, e che ci ritornava ogni 3 mesi per una rimpolpatina.
Io per reazione mi sono sparata il lucidalabbra di mac con il peperoncino, che non gonfia affatto ma ti fa pizzicare e quindi ti senti un po’ lecciso o nina moric per un quarto d’ora.
La barbie mononeurone davanti a me inizia a tessere le lodi del botox, e di come ti apre lo sguardo, e di come sia assolutamente innocuo.
Io ricordavo bene che si tratta di una sostanza paralizzante, e considerando la mia mimica facciale non avrei potuto neanche prenderlo in considerazione.
“scusa ma non ti paralizza lo sguardo?” lei austera “ma che dici, figurati!” “allora prova ad alzare lo sguardo e diventa un secondo sharpei?”
vedo che alza le palle degli occhi al cielo. Sempre monoespressiva. “no, alza la fronte, corrugati, fai venire le ondine in fronte, fai finta di essere sorpresa… fai una cazzo di espressione qualsiasi!” lei di tutta risposta muove roteando le palle degli occhi e l’unico tratto che si muove sulla faccia sono labbra destra sinistra, palle degli occhi e lingua.
Ecco. A sto punto mi chiedo se queste dementi si rendano conto del danno.
Se sei sharon Stone hai il culo di avere quell’unica espressione più o meno intelligente.
Ma putacaso il tuo sguardo basic è quello del buon pierino sei davvero fottuta.
Lei aveva di basic la faccia da cavolo. Quella che gira un po’ schifata un po’ snob. Con le sopracciglia inerpicate e perfette da ceretta, l’occhio ceruleo e lo zigomone.
Insomma una sorta di renato balestra al femminile.
Non mi trattengo: “ma sei completamente bloccata!”. Lei ride (tra sé e sé, perché ovviamente l’accenno alla risata è piuttosto sforzato data la paresi).
Boh. Ridi pure, tanto non si vede.
Che da una parte potrebbe anche essere positivo.
E allora complimenti, belle ragazze. La verità è che il messaggio non viene filtrato. Perché ti abitui alla totale assenza di segni umani. Le riviste fanno vedere solo primi piani di donne “che valgono” senza rughe di espressione. Poi pesano all’incirca 3 chili e in più le ritoccano così sono ancora meglio. Vi ricordate la pubblicità di NOLITA? Con la modella anoressica che è morta? Beh io porto una 44 e NOLITA non prevede questa taglia.
Nel negozio fashion del quartiere non hanno taglie per me. Neanche fossi obesa.
Quindi poi ci sorprendiamo che questi barattoli pieni di fagioli (intendo le testoline di barbie deficiente) non facciano la fila davanti al chirurgo o a quello dalla siringa facile.
Ma devo dire che la scusa più bella è quella della rinoplastica.
Quante ne ho sentite. “no sai mi devo assolutamente operare perché non respiro bene per niente” “sai, ho finalmente deciso di operarmi perché ho i polipi” “sai, mi opero perché da bambina mi sono rotta il naso”.
Beh. Io il naso me lo sono rotto davvero. Un dolore mostruoso. Le occhiaie viola per una settimana. Non ho mai più respirato come una volta. Ma il solo pensiero di farmi toccare mi fa venire i brividi, per cui mi tengo il naso che ho (che per fortuna non si è deturpato) e respiro con la bocca.
Loro no. Loro si inventano tutte queste scuse e poi tornano in società dopo circa un mese che hanno il nasino alla totò cascio di nuovo cinema paradiso, la fronte paralizzata “già che c’ero” e una pompatina al solo labbro superiore.
Vabbè, dico io, alla fine mi adatto, essendo in minoranza.
Ma ricordate una cosa: con il naso rifatto non ce la farete mai ad avere le narici uguali. E’ inevitabile. Anche solo impercettibilmente una delle due si “sfragna”. Tradotto: sale, scende, si allarga, si stringe.
Comunque parlo facile, visto che non ho ancora 40 anni.
Magari tra qualche anno mi trovate che rimbalzo per le vie dello shopping con una quantità di acido ialuronico silicone e botox.
Un’esplosione di sintetico.

5 commenti:

  1. Oddio ce l'ho anche io quella ca**o di ruga sullo zigomo quando mi sveglio.

    Fondiamo un gruppo d'ascolto, dai.

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  2. Assolutamente! Che facciamo, ascoltiamo quelle che si siringano e cerchiamo di imparare, oppure fondiamo un villaggio autarchico dove vige la regola del "consumato vuol dire sano"?
    Io se poi mi fate anche lavorare la terra divento una persona felice. Meglio le unghie sporche di fango che il cervello in pappa davanti al pc... A quel punto rimane solo il problema della piccola lobotomia da fare ai compagni di vita... Una sorta di metodo arancia meccanica per cui di fronte a barbie si sentono il corri corri....

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  3. Ps. Calzino... Ma il matrimonio? Non sei prossima? Che ficoooooo! Prima o poi anche io mi vestirò da meringa! In bocca al lupoooooooo!!!!!!!

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  4. Tina, ma che c***o di gente frequenti? Possibile che a Roma siano più lobotomizzati dei milanesi? Vieni dalla zia, va', che ti fa la cotoletta.

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  5. Ho appena finito di mangiare 3 baci d'Alassio, che sono una pallina di pasta di cioccolato, ripiena di cioccolato. Giuro che mi si sono distese: le rughe, l'incazzatura, la tremarella, la depressione, il tassello delle mutande e i muscoli della pancia, dopo aver letto il tuo fantastico post. Fanc... al botox!
    Baci e solchi di vita, dove piantare fiori di ricordi.

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