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sabato 25 dicembre 2010

Tantiaguriiiiii!!!!

Tanti tanti tanti auguri di sacrissimo natale a tutto il mondo, soprattutto a chi come me nonostante tutto adora il natale e il panettone e lo scarto dei regali e la messa di mezzanotte piena di buoni propositi che poi non riesco mai a rispettare!!!
Tanti auguri a chi non e' capace di godersi un momento di amore e riconciliazione, a chi non e' in grado di mettere da parte livore e acredine, a chi e' triste senza motivo, a chi vive sperando solo che domani sia migliore, a chi si accontenta di poco e a chi invece vuole sfidarsi e superare i propri limiti. Auguri a chi e' fortunato come me che ho una famiglia enorme e stramba e piena zeppa di gioia e amore, a chi ha una mamma speciale anche se un po' scalcagnata, a chi ama per amare e chi ama una persona reale, a chi sa andare oltre e a chi ha imparato a non giudicare, a chi ha freddo e chi e' malato, a chi vive di rendita e a chi si fa un culo quadro per campare, a chi non si rende conto di essere inopportuno e a chi sa vivere sereno.
Auguri a tutti simili e diversi.

giovedì 23 dicembre 2010

la virgilia della virgilia

Quand'ero piccola ero sicura che si dicesse "virgilia".
così lo scrivevo ovunque. nella lettera a babbo natale, nella cronaca della domenica a scuola, nelle lettere d'amore che scrivevo ai miei genitori.
Devo dire che ancora oggi mi piace molto di più virgilia di vigilia.
ormai è un'associazione.

comunque domani è la vigilia di natale. questo santo santissimo natale.
Ho speso più di 1000 euro e ancora non ho finito i regali. passo le giornate nevrotica su documenti, sotto la pressione di clienti nevrotizzati dalle scadenze.
Di bello c'è che la mia famiglia è così incasinata che il natale diventa una sorta di circo...

il natale, con il babbo, l'abbiamo già festeggiato. Il cenone si è svolto venerdì 17 dicembre, con tutti i crismi. regali di natale, la nonna e il suo pensierino, i fratelli, il creme caramel finale, il panettone e chi più ne ha più ne metta. ci siamo scambiati i doni con una nuova regola, davvero intelligente. ogni persona riceve un regalo da tutti gli altri insieme. quindi noi eravamo 5 e 5 regali c'erano. oddio proprio 5 no, perchè il babbo il mio se l'era dimenticato ma va bene ugualmente perchè sapevo già di riceverlo quindi è come se l'avessi scartato.
abbiamo mangiato a quattro ganasce che alla fine mi veniva davvero da vomitare. abbiamo riso con mio fratello che è buffo di natura anche quando non vuole... per dirla tutta è uno che ogni volta che lo menano gli fanno uno sfregio in fronte. quindi ora potrebbe essere testimonial di x factor. ha una x nel mezzo della fronte. è classico. funziona così. di solito il cell mi squilla la mattina presto. "ohhhhh, che dormivi?" "no, tranquillo, che è successo?" "nieeeenteee, solo che ieri mi hanno menato...." "ti sei fatto male??" "no... solo che mi hanno fatto un taglio in fronte...e non so quanto è profondo... ho passato la notte al pronto soccorso ma mi hanno messo un cerotto...solo che è gonfio...." "ce la fai a venire da me tra poco?" "si..." e così finisce che lo porto a ricucire da qualche parte. e la raccomandazione finale "Oh, non dire niente a papà, che sennò si preoccupa...tanto lo vedo stasera e glielo dico io...."

comunque dicevo il natale paterno è andato. ora mi tocca il natale mammà. sbarca dal nord una manciata di parenti. che gioia! non li vedo mai. sono contentissima. e portano anche un pò di gioventù, anche perchè il Natale è dei bambini e senza bambini diventa tristarello... quindi ci arriva la carovana tra ragazzini e adolescenti, e sono sicura che ci divertiremo assai...gara di rutti, puzzette con l'accendino... strappo dei regali e scene isteriche sui doni non graditi...

e oggi per ammortizzare tutta l'energia che devo riservare a domani? oggi lavoro come un cane, mi faccio torturare dai clienti e colleghi e poi me ne vo alla casa. ad incartare i doni e a guardare la tv davanti a un piatto di pastina al brodo e un bicchierone di vino rosso.

e poi ditemi se la virgilia della virgilia non ha un porco perchè.

martedì 21 dicembre 2010

foto e canzonette...

E' da un pò che non cito le MITICHE. Le casalinghe.
In questo momento, più che mai, mi manca l'asse da stiro. Io che a casa non l'ho proprio mai avuta. Anche perchè non avendo nemmeno il ferro è ben inutile. Anche se invece per le ragazze mignon può servire come lettino da massaggi, volendo. Ma io non sono neanche mignon. Sono un montblanc. Quindi dicevo. Mi mancano le MITICHE. mi manca tutto di loro. Oggi ad esempio la mia amica con la C maiuscola, quella che ogni due tre anni sforna un figlio, mi ha mandato un pò di foto dell'ultima cucciolata mentre nel frattempo metteva a lavare le tende. Mi ha persino chiesta se io avessi mai pensato che le tende si lavano.
E' vero che lavoro ma mica vivo in burundi, cazzarola. le tende le fò lavare anche io.
Magari dalla filippina, ma quando da bianco risolat diventano grigie casini le metto a lavare.
e l'altra mi chiama per dirmi che roma è un inferno, da girare sotto natale.
Ma beata lei che la vede, Roma. Io ho il tragitto standard, con la puledra. e ora che ho persino il collo offeso devo pure evitare le buche. quindi se c'era una vana speranza di guardarsi intorno ora è tutto un occhio al san pietrino. una fatica bestia. loro vanno a comprare i regalini. io invece tutto come al solito.
Il bello di queste attività è che rendono uniformi i i giorni. cioè tutti di pupù con ansia e stress. fantastico. natale, estate pasquetta gennaio 24 marzo e 8 dicembre. sei lì. che non ti accorgi se fa caldo, freddo neve pioggia sole spaccapietre nebbia brina aurora boreale.
quindi io che devo per forza distrarmi faccio una cosa fantastica. con il mitico blackberry mi scambio foto e messaggi vocali con la Mitica a casa che lava le tende. Tra un impegno e l'altro. senza nulla togliere alla serietà del nostro lavoro. che tipo di foto? beh per esempio ne ho una che faccio finta di dormire con la testa nel cassetto. e i messaggi vocali? semplici canzoncine, ma in velocità. Quelle classiche. come nostalgia canaglia di albano carrisi, o "guardo il mondo da un oblò" o ancora "e le cicaleeee cicale cicale cicale..."
piccoli espedienti che rendono la vita piena di farfalle colorate.

lunedì 20 dicembre 2010

de cer

Cari migliaia di lettori...
mi scuso per l'ingiustificata defezione dal blog. Purtroppo in questi giorni mi sono sentita come se fossi caduta da una sedia a faccia avanti. fallen from de cer.
in inglisc.
Quindi ho preferito non ammorbarvi con le mie personalissime pippe mentali e procedere senza mettere giù una riga, tanto più che io questo blog lo uso per sorridere e non per sfogarmi.
comunque per fortuna arriva il santo natale quindi come è d'uopo:
1. mi sono tagliata la frangetta cortissima così se ricresce durante le feste non mi devo preoccupare
2. mi sono depilata fino al ginocchio
3. mi sono autoregalata un paio di orecchini della Madonna che non so proprio come farò a pagare
4. mi sono un pò ingrassata così poi noto meno la differenza del prima-dopo natale
5. mi sono incriccata per benino il collo così non è tutta pura gioia ma c'è una punta di sofferenza che rende tutto più apprezzabile
6. faccio una preghierina ogni sera sperando che da lissù il buon bambinello mi presti un orecchio. diciamo che a donarmeli gli orecchi ha già fatto del suo. potrei metterci un'intera gioielleria, sul padiglione, vista la dimensione.
e ora mi dedico agli scampoli di lavoro prima del meritato panettone...
un abbraccio.

mercoledì 15 dicembre 2010

lettere d'ammore

Non so se capita anche a voi.
Ma io litigo col fidanzato. e ogni volta, visto che sono di indole greca, faccio una vera e propria tragedia.
Cioè per me ogni litigata è la fine dell'amore. Pensate poraccio lui.
Vabbè ma in ogni caso sono sempre convinta di aver ragione. e questo rende le cose ancora più difficili, perchè l'amore finisce, e neanche per colpa mia. quindi come si dice "cornuta e mazziata".
e cosa fa una donna che è sull'orlo di una crisi di coppia? scrive. scrivo lettere. lunghissime. che quando le rileggo mi sembrano le girelle motta. cioè la stessa solfa detta, ridetta, trita e ritrita rigirata in soffice pan di spagna.
Della serie "amore, io ti amo, e prima o poi credimi accetterò che sei un minus habens". ora. dico. Per fortuna non le mando mai. perchè se fossi il maschietto mi incazzerei ancora di più. col tono lagnoso gli dico che è un tordo senza ali. un dromedario con la prostatite, un elefante nano, un nano senza pisello grande, tonno senza pinna gialla, sai baba senza capelli, ghandi grasso. insomma.
e poi quando rileggendo le lunghe lettere decido di lasciar perdere (perchè mi racconto che sono troppo sofisticata e non capirebbe) attacco con gli sms. quando arrivo che sul display c'è scritto 6/6 mi rendo conto che non ho il dono della sintesi. li rileggo e di nuovo la girella. parto sempre benino ma a metà mi scivola il rinfaccio. poi la frase autoeseguibile del senso di colpa, poi la slinguazzata della serie "se vorrai vivere senza di me troverò il modo di andare avanti , toh, il cappio saponato, ehm dicevo..."
e poi per fortuna cancello anche quelli.
Il risultato è ancora peggio. facendo due rapidi calcoli.
Litigo diciamo lunedì sera. passo lunedì sera/notte e marted' mattina davanti al pc a spiegargli perchè è un testa di cazzo, e poi cancello. il giorno lavoro, male, ma almeno mi distraggo. e lui niente, desaparecido. poi riattacco il pippone. prima provo ironica, e mando. lui reagisce come il padrino. "baciate le mani". e mi manda a cagare. io ricomincio con la serie infinita di sms con spieghe lunghe e junghiane, poi grazie a dio cancello. Passo notte di merda, rivado a lavorare, guardo il display ogni circa 2 minuti. nada. poi riprovo con l'ironia. mi rimanda a cagare. mi incazzo tipo puma dopo che gli hanno schiacciato i cuccioli tanto per fare dispetti. scrivo lettera di fuoco. cancello. mi sento in colpa, preparo sms sintetico. cancello. poi uno lungo. e cancello e alla fine sono talmente stanca che vò a letto. risultato. ho passato circa 15 ore ad arrotolare girelle. lui ha ricevuto due cagate ironiche che non hanno sortito effetto, e sono pure passata dalla parte della stronza.
vive l'amour.
(quasi quasi mi compro ken quello che in america vendono per le donne che guidano sole la notte).

martedì 14 dicembre 2010

chicchi

Quand'ero bambina c'erano delle cose che mi facevano particolarmente ridere.
Alcune barzellette. per esempio. DI quelle che ridevo solo io, raccontandomele.
E ridevo assai.
gli altri si limitavano a guardarmi seri, un pò schifati.
io invece con le lacrime da dietro gli occhialoni mi spaccavo, e pensavo, tra me e me: "che peccato che loro non riescano a trovare questa cosa divertente"

Cosa dice un chicco di riso quando incontra un altro chicco di riso?
"bella, chicco!"

Perchè la scimmia è caduta dall'albero?
perchè è morta.

quanti bambini africani c'entrano in una 500?
tutti

cosa succede ad un albino quando infila i piedi nel mar rosso?
si bagna

E ovvio che i tempi sono cambiati. ormai queste barzellette sono scorrette, ciniche, poco "sensitive". ma noi siamo cresciuti così, con le barzellette stronze e classiste, ciniche, e io ancora ci rido.
alla faccia del perbenismo.

lunedì 13 dicembre 2010

ueit-uocers

Ho una fame bestia.
Ho una fame atavica. Stamattina ho iniziato le regime alimentaire. (non so dove ho letto che per il cervello è meglio non utilizzare mai la parola che inizia con la D e finisce con la A e dentro la pancia ha le lettere I -E -T.
Non ce la facevo davvero più. Tutti i giorni il nascondino dentro l’armadio. I pantaloni che si nascondono dietro alle mensole. “ti prego non meeeeeeee”
Lo specchio impietoso. Mi sento un vero lottatore di sumo. Di quelli col ginocchione valgo.
Quindi ho deciso. Basta così. Ho attaccato lo scotch da pacchi sul display della bilancia sulla parte dei chili, lasciando scoperta solo la scrittina dei grammi. Così lo vedo, dimagrisco. Ma non mi abbatto leggendo da quanto parto.
Oh poi se mi ingrasso mentre sto morendo di fame meglio non saperlo.
Tanto la prova killer è il gins.
Da largo e comodo di colpo parte con una sorta di scomodità altezza coscia destra.
E’ proprio quello, il punto sentinella.
Allora non ti resta che sperare che ti stanno venendo le mestruazioni.
Poi passa alla stritolata della coscia destra e lo strasbordo del fianco. Ovviamente lo strasbordo è ancora lieve. La storia si complica con la doppia stritolata e la maglietta che fa le dune prima di dove poggia il gins, sul fianco.
Li sono 4 chili secchi.
Lo so benissimo. Mica sono nata ieri. Poi si passa allo specchio in mutande. Non ci sono più le ginocchiette (che poi non è che ce l’abbia mai avute, ma dopo che ingrassi ti convinci che invece si. Si che ce l’avevi). E anche il look deve inevitabilmente cambiare, perché mentre prima ti mettevi i leggings e un maglione larghetto, adesso ti metti i leggings e un caftano alla marzotto.
E poi le braccia… le braccia significa che di chili ne hai presi almeno 7.
E quindi? Quindi niente, c’è un solo ed unico rimedio. La fame blu. Solo che sono preoccupata, visto che le regime è iniziato da solo due ore e ho seguito alla lettera le indicazioni.
Mattina caffè nero una fetta biscottata e un velo di marmellata senza zucchero. Tutto col fruttosio. Una tristezza strappacuore.
E poi bisogna bere, bere, bere, bere, bere.
E quindi poi altro che plin plin. Quasi quasi mi porto il gabinetto in stanza (la scrivania è sempre quella, intrasportabile giga mega).
E poi sono tutte pipiine. Non è più come prima, che andavo avanti a carboidrati e vino rosso.
Ci andavo solo due volte al giorno, al bagno. Ora è un supplizio. E poi l’acqua neanche mi va.
Figuriamoci, fa venire un freddo porco.
E poi i risultati tardano a venir fuori. Per esempio è da mezzora che mi tocco un rotolo tipo cannolo lunghissimo all’altezza dell’ombelico. Beh, non è cambiato di un millimetro. Le gambotte sempre tese tipo due arrosti dopo tre ore di forno a 220, le bracciotte come la mortadella, un po’ frolle. Della serie “occhio alla luce”, perché a seconda di come ti giri le lampade possono far vedere cose dell’altro mondo, lì, sulle braccia proprio poco sotto la spalla.
Non scherziamo. E poi a pranzo? Che mi mangio? Non ce la faccio più. Sono come un carciofo reciso tra la cottura alla romana e alla giudia. Fritto/in pentola; croccante/morbidino…
Che fare? Grassa e felice (ma infelice) o magra e nevrotica (ma felice)? Direi confusa. E se mi mettessi il burka?
Forse è la cosa migliore…un bel burka che mi scopre solo l’occhietto vispo! Che truccherei all’inverosimile, a sto punto. E poi si risparmia pure, perché tutto sommato spendi solo in mascara e matite! Tiè, un ombretto…
No, l’unica cosa è prendere il toro per le corna. Quindi vinco io, con la mia grande forza di volontà.
Sono passate 3 ore e 52 minuti. E sto bene. Sono viva, gonfia di acqua, incatramata dalle 18 sigarette compensatrici, truccatissima (non si sa mai dovessi optare per il burka mi avvantaggio) sorridente e piena di buoni propositi. Pensate che per fomentarmi mi sono persino messa i jeans, così ci sto scomodissima e questo è bene.
Mi sento come ramba, come supercar, come wonder woman, come la donna bionica (chi se la ricorda? Con l’orecchio che faceva “tlin tlin tlin…” e volava coi saltelli ed era fortissima) mi sento come maya (questa è difficile…era un telefilm sullo spazio e lei aveva le sopracciglia a treccia e si trasformava in qualsiasi animale…aveva i capelli rossi….) mi sento come la versione femminile di capitan harlock, mi sento valeriona marini ai tempi d’oro. Mi sento anitona. Insomma sono fighissima, e tra una settimana smetterò anche di mangiarmi le unghie (visto che non ho mai trovato una dieta che le vietasse…)
Vabbè adesso che ho fatto ginnastica (perché scrivere concitati sul pc è comunque una forma aerobica) mi vado a consolare. Mi faccio un deca con due bustine di zucchero, una quindicina di mele e quattro banane (per il potassio, sciocchi) e tre hamburger.
vi stringo forti a me con le mie globali carni molli.

domenica 12 dicembre 2010

la domenica con report.

la vita è già dura. io per carità di Dio li stimo, i giornalisti che denunciano il famoso "malcostume" del nostro paese, ma la domenica con report diventa davvero difficile. Meno male che quest'anno ci hanno messo il finale a lieto fine, con il dossier su chi si è ribellato, perchè per il resto è da prendere cappio e corda saponata. NOOOOO! non mi ammazzo, tranquilli. Dopo aver insaponato bene il cappio bisognerebbe uscire e fare piazza pulita di tutti questi esseri disgusosamente corrotti. Solo che poi ti tocca acchiappare anche la portiera e il cugino di tuo fratello zoppo che si è sposato con la figlia del geometra del "dottore". insomma ormai è dilagante. Parlavo con un amico che mi diceva che lavora in una società dove c'è lui, una pletora di amanti, una manciata di raccomandati e quelli che si imboscano. Che atmosfera stimolante, cacchio. un altro amico, ricordo, lavorava in un ente previdenziale. faceva l'informatico. lavorava in totale dai 17 ai 22 minuti al giorno, anche se timbrava la mattina e usciva alle 17 canoniche. e il resto del tempo? "ah bella co quello stipendio te devi creà n diversivo! quindi io faccio tutto bene bene come me se chiede, ma mica è corpa mia se sò veloce! quanno ho finito me metto a lavorà pe vende i siti!"
ecco fatto. quindi diciamo che le cose che dicono a report le sappiamo già. solo che a sentirle fa venire davvero il vomito.
MAgari la rai potrebbe mettere un cartone dopo la fine di report. così mi rinfranco l'anima.
e poi il bello è che domani è lunedì. quindi qui urge la necessità di trovare una soluzione. o mi vedo report e domani dormo fino all'una, per compensare, oppure decido che report lo registro e me lo guardo giovedì sera. così almeno il giorno dopo, andando al lavoro, posso dire: "cazzo che mondo di merda e che gente corrotta e che fine faremo... vabbè dai che oggi è venerdì e da stasera per due giorni posso sparire dal mondo!"

sabato 11 dicembre 2010

come sopravvivere al Natale

E' vero che si avvicina. Inesorabilmente.
Ma ci siamo tutti completamente dimenticati del povero Gesù Bambino. Siamo presi dalla frenesia di un traffico che blade runner sembra la casa nella prateria.
dalla smania di imprenditori che vogliono chiudere l'anno con operazioni improbabili da infilare in pancia al ricco patrimonio societario. dall'arrivo di parenti e vecchie zie che ti stritolano il guanciotto come se fossi treenne (sì, tre anni, treenne). dai torroni e torroncini, condorelli e panettoni, frutta secca e mandarini. dalle litrate di bollicine, spumantini, vinelli, ammazzacaffè e liquori da aprire solo nelle occasioni speciali. dalla cena di natale che devi pure pensare come affrontare la panza che ti fa schiattare ma essere al contempo elegantina da "vigilia di Natale".
E dalla foga dei regali, delle file, dei pacchi e pacchettini. eppure credo sia sentore diffuso che così non si dovrebbe vivere, il SAnto Natale. Innanzitutto la nascita del Bambinello è un evento religioso. quindi mettiamo da parte lo spirito consumista, soprattutto in questo ridente periodo di magra mondiale. Poi se proprio lo vogliamo far diventare festa pagana diciamolo: il Natale è la festa dei bambini. che aspettano babbo natale, e gli preparano latte e biscotti per quando entrerà, nella notte, a lasciare doni. Anzi per la precisione non si dovrebbe trattare di doni al plurale, ma di un dono, e a patto che ci si sia comportati bene.
Da adulti è evidente che, a prescindere dal fatto che il dono è dovuto (e ancora mi chiedo perchè), non ce ne sono neanche più i presupposti...visto che in età adulta si è ben consapevoli delle proprie carenze e difetti. Per cui forse non ci meritiamo proprio un bel niente.
Quindi ecco la mia lettera a babbo natale.
Caro Babbo Natale,
quest'anno ho mille idee e quindi mille e mille doni che vorrei tu mi portassi.
innanzitutto vorrei delle pasticche contro la rabbia. di quelle che le prendi e quando ti si sciolgono nella pancia non ti arrabbi neanche più nel traffico.
poi vorrei uno sciroppo di empatia. di quelli che ti sciolgono il giudizio come la tosse col catarro.
poi vorrei delle mentine alla generosità, di quelle che non ti fanno girare voltare quando passi davanti al barbone buttato in un angolo mentre entri a comprare l'ennesima stronzata natalizia.
Poi vorrei dei biscotti farciti di rispetto. Per i colleghi, gli amici e soprattutto le persone che ci sono più vicine. di quelli che al primo morso già senti che devi imparare ad ascoltare e non solo a chiedere, di quelli che di colpo ti accorgi che la persona che hai accanto non serve solo a riempire i buchi e ad attendere le aspettative.
poi vorrei delle patatine gusto autostima. di quelle croccanti, gustose, che mente le mangi ti guardi allo specchio e ti vedi magra, giovane, bella, sensibile, empatica, intelligente. della serie "io valgo". Sono convinta che tanti problemi di comunicazione tra le persone siano influenzati dalla bassa autostima e dalla necessità di nascondere e difendere a spada tratta le proprie paure e insicurezze.
Mi piacerebbe anche avere una valigia piena di semplicità. di quelle che ti permettono di viaggiare anche senza soldi, nelle piccole cose della vita. come fare un viaggio verso gli altri e non solo verso nuovi posti.
e vorrei anche una corda, che serva a legare i piedi per terra quanto basta a non perdersi nei sogni irrealizzabili.
Vorrei una scatola di antiavidità, perchè se siamo così agguerriti è solo perchè non abbiamo ancora capito che il denaro è un mezzo e non un fine.
Vorrei una bacchetta magica, per trasformare i gioielli in fiori. sarebbe bello poter andare in giro tutta ingioiellata sapendo che è la bellezza che conta e non quanto l'hai pagata.
vorrei anche un maglione di sicurezza. di quelli che una volta infilati ti senti caldo e protetto, e le intemperie della vita non ti attaccano l'anima.
per ultima cosa, se puoi, vorrei un container di amore, di piccole cellule impalpabili, che quando lo apri l'amore si sparge ovunque, senza distinzione. così che possiamo goderne tutti.
e poi un ultimissimo regalo... due scatole di somatoline che così quest'estate sono figa in bikini.

giovedì 9 dicembre 2010

coccacola

quando sono le 17:36, fuori è già buio, davanti ho solo un maledetto schermo... arriva la cecagna. quella che fai le figure di pupù con i tuoi colleghi.
Me cala la palpebra, me siento toda intorpidita.
Quindi qual'è l'unico rimedio?
facilissimo. ti cerchi billy jean su yutube, inforchi le cuffiette, ti alzi, stappi una lattina di cocccacola ghiacciata e balli davanti alla scrivania per quei tre minuti sorseggiando la gustosa bevanda procellulite.
provare per credere.
ora mi sento una bomba.

mercoledì 8 dicembre 2010

sandei luc

anche se è mercoledì qui è festa. tradotto: almeno per oggi non si imita stakanoff. dunque ho deciso di restare a dormire dal mio cuboo, e stamattina nel vestirmi ho scoperto di avere proprio un sandei luc. Cioè ho raccattato quello che offre la casa, di vestiti buttati nell'armadio, che ho dimenticato/lasciato qui per caso. e quindi mi accingo ad andare a pranzo fuori così messa:
canottiera di seta di ieri sera (avevamo una cena), maglione estivo nero lungo (brrrr che freddo), gonna jeans inguinale, calze di lurex comprate l'altro ieri e giacenti in borsa, e MBT (le famose scarpe a gondola). il tutto condito da cappottiello verde stile ss.
Per non offendermi ho deciso di chiamarlo sandei luc. ovviamente non devo scendere MAI dalla macchina o motorino. Soprattutto ai semafori. Sennò è un attimo che mi danno le monetine come fossi una zingara.

piccole certezze crollano.

quando ero bambina dormivo con la foca di pelouche.
aveva il naso di pezza e infilando un dito nella narice destra riuscivo a farlo uscire dalla narice sinistra.
da lì la piccola certezza. i buchi del naso sono collegati.
ho provato per circa 3 anni a trovarlo, quel passaggio.

come avrà fatto hulk hogan?

mi sveglio tutta incriccata.
sembro una giraffa stitica, muovo il collo effetto bradipo e non ho dormito tutta la notte. Non c'è una vera causa, non sono caduta per le scale, nè sotto la doccia, non sono caduta dalla puledra nè dagli sci. non mi hanno menato, non ho fatto un salto carpiato nè un tuffo sbagliato. non ho provato a chiudermi in una valigia come le contorsioniste, non ho fatto nulla di estremo, non ho arrampicato, non ho fatto le montagne russe a testa in giù, nè la parigi dakar, non ho partorito, non ho fatto un incontro di valetudo, non mi sono allenata con le teste di cuoio o J.I. Jane.
e sto così acciaccata che mia nonna in confronto è jane fonda.
Adesso penso al mitico hulk hogan. lo vedi, che ancora cammina, e sorride. dopo tutte le botte che ha preso, dopo tutte le cadute, i voli. Insomma dico ma che tipo di giustizia è?
yuhuuuuuu? dico, lassù.... CHE VOGLIAMO FARE? A STO PUNTO SE E' COSI' CHE DAL CIELO SI AMMINISTRANO LE FORTUNE FACCIAMO DIVENTARE ANCHE BARBIE INTELLIGENTE?

martedì 7 dicembre 2010

la vendetta dello smeg

mi scade tutto, in frigo. perchè faccio una vita grama. il latte diventa caglio. i cuori di lattuga diventano più scuri degli spinaci. persino la marmellata fa la muffa. ho il frigo che protesta. e poi ci sono i mostri verdi. che sarebbero le speranze chiuse nel tapperware ("questo lo metto qui così domani sera me lo mangio riscaldato") e poi i giorni passano e si sentono gli ululati dalla cucina. tipo i fantasmi che si portano via i cattivi quando muoiono nel film ghost.
Io sono manager, però. che ne potete sapere.

sciachira

la mia (unica) lettrice mi ha suggerito di essere meno prolissa.
dunque da oggi cambio stile. solo pensieri estemporanei.
come questo:
anche questa mattina mi sono svegliata e ho scoperto di non essermi trasformata in sciachira.
cazzo.
eppure ogni sera lo chiedo al bambino gesù.

giovedì 2 dicembre 2010

giurin giurello da gennaio ho deciso che....

mi ci sono svegliata direttamente questa mattina,
con tutto il torcicollo.
ho dormito un'altra notte di pupù, e a questo punto ho l'aria da twilight (il film dei vampiri).
E poi è anche quasi natale, quindi devo per forza organizzarmi con tante cose, i regali, i pensierini, i buoni propositi. eh sì perchè quando sta per chiudersi l'anno quasi tutti commettono l'errore più grande che è quello di pensare di cambiare qualcosa. la verità è che anche se non ci riusciamo quasi mai, il fatto di avere buoni propositi secondo me è importantissimo. Ci aiuta a sognare di più, a non arrenderci di fronte alle nostre debolezze.
Però di buoni propositi ne ho sentiti davvero tanti. potrei iniziare dai miei, ma visto che mi piacciono i calderoni ho deciso di buttarci dentro tutto quello che mi viene in mente, che ho pensato e sentito da altri.
Dal primo gennaio, giuro:
- smetto di fumare (questo è il più gettonato, ovviamente)
- mi metto a dieta (ahahahahah, questo è quello in assoluto più disatteso)
- mi iscrivo in palestra (vedi sopra)
- vado a correre (questa è l'alternativa hippie scannata alternativa di quella sopra, tra l'altro ancora più inattendibile posto che a gennaio al parco ci sono -2 gradi e 120% di umidità, fa notte alle 4 e di mattina c'è la brina a rischio scivolata)
- non mi mangio più le unghie (accompagnato dal buon proposito "casomai mi compro quello smalto amaro...", beh non funziona, pensate che una mia amica alla fine si è assuefatta al sapore dello smalto amaro e alla fine tra poco si beveva la boccetta)
- mi faccio la pulizia del viso (dico no a comedoni, punti neri, pelle grigia e cellule morte. voglio la pelle come una bambolina di porcellana)
- leggo di più (ma va! leggere è un piacere, non un obbligo morale. tanto ormai siamo un paese di sletterati comunque, non cambia nulla se per leggere bisogna forzarsi. pochi giorni fa ho ricevuto una mail da un avvocato, mi scriveva piccato "basta lamentazioni". occhei, dico io, basta di lamentarzi e di credere che la gente possono comportare accussì.)
- faccio il cambio di stagione (adesso? è gennaio. allora o non ti conviene perchè ti tocca aspettare solo qualche mese e poi è di nuovo estate, oppure ancora ti vesti di cotone stile villeggiante e allora sei fulminato. e comunque le tarme il pranzo di natale se lo saranno già fatto comunque)
- mi libero delle cose inutili dentro casa (seh seh. passo a febbraio e me lo dimostri)
- mi taglio i capelli
- mi faccio le estension ai capelli
- "ragazze da gennaio dobbiamo vederci una volta a settimana, scegliete il giorno fisso!" (entusiasmi prenatalizi. poi detto così mi viene di dire giovedì, il pomeriggio off delle filippine)
- mi iscrivo a zolle (pare vero, però intanto vivi di quattrosaltiinpadella, voglio vedere quando ti arriva il cicorione ancora con la terra dell'orto. secondo me ti fai zolle e la donna di servizio. per la modica somma di 1300 euro al mese)
- mi iscrivo al corso di ikebana
- mi iscrivo al corso di brasiliano
- mi iscrivo al corso di meditazione
- mi iscrivo al corso di yoga
- mi iscrivo al corso di difesa personale
- cambio la macchina (questa è piuttosto sentita. non so perchè ma l'idea di posare il culo su un sedile diverso rende il futuro più roseo. in effetti poi dopo due giorni ti abitui, ma l'idea è sintomatica di voglia di cambiamento serio. tipo la mia amica che ha rotto le palle a tutti e alla fine si è presa una macchina scomoda, dura, bassa, dispendiosa e dalla quale non riesce neanche a tirare fuori la spesa e i ragazzini. ovviamente prima aveva una signora utilitaria degna delle MITICHE. però adesso è figa, solo che dentro di lei bestemmia e grida vendetta, non credo farà più questo sbaglio...)
- vado a farmi la pulizia dei denti
- mi faccio le analisi del sangue
- mi faccio la Mara (questo è più un buon proposito maschile, ma ormai coi tempi che corrono non è detto)
- mi faccio un bel viaggio (questa è quella che mi piace di più, tra le belle idee. e certo poi dopo natale e i regali e le spese e le tasse è proprio il momento migliore)
- mi dedico di più ai miei figli (fantastico. lo mettiamo tra i desiderata ma a sentirlo sembra più una roba tipo "cerco di venire incontro a mia moglie che mi fa due maroni tanti sulla storia che torno tardi dall'ufficio, che non ci sto mai...bla bla bla")
- mi faccio my sky
- cambio il frigo
- mi compro il microonde
- mi compro il binbi

poi ci sono quelli estremi, di propositi.
- cambio lavoro (ma sì, tanto mica c'è crisi...)
- cambio città (così, bendato davanti al mappamondo col ditino tipo bambino)
- cambio vita (facilissimo, se sei miliardario, altrimenti è tutto un altro discorso)
- divorzio (fatti prima due conticini, suggerimento.)
- taglio con le scappatelle (ah ah, si si, ok, ceeerto)
- mi licenzio (sicuro sicuro che non ti licenziano?)
- mi faccio il tatuaggio (in generale. peccato che non hai idea di cosa scarabbocchiarti)
- mi compro la barca (perchè no. anche un canotto va bene?)
- denuncio il vicino gay che fa le feste ogni sabato notte (così poi vivi tranquillo le riunioni di condominio, vai pure).

ora però mi tocca scappare a guadagnare il pane quotidiano. quindi stop ai buoni propositi. e ci vado a piedi (così magari 2 o 3 calorie rischio di bruciarle).

buona giornata.

mercoledì 1 dicembre 2010

AMO...

Quindi dico “a cosa serve essere seri quando intorno c’è tutta questa tristezza?”
Non sarà mica il caso di farsela, una risata? No dico. Vogliamo stare tutti seduti a piangere e/o lamentarci?
Questo discorso lo dico a me stessa. perché quando scrivo mi dicono che sono risate amare.
E’ vero. Ma almeno si ride, sommessamente, con l’occhio che si impalla ogni qui e là, tra un fugace pensiero di evasione e la voglia inaspettata di vivere per stirare colli e camicie…
Insomma qualcosa scatta dentro.
E quindi sono qui che di nuovo vado veloce sulla tastiera per ridere. Si perché io rido da sola. Sempre e comunque. E se mi incontrano sbuffo che è normale, visto che va di moda. E visto che piove, e che ho male al collo, e poco tempo anche per fare plin plin.
Ma poi mi si apre uno squarcio nel cuore, e penso a chi questa scatola di pennarelloni colorati non l’ha mai posseduta. Quei jumbo carioca che mi porto in giro sempre e che ogni tanto dimentico, quelli che quando sono triste spuntano fuori e mi disegnano una margherita sul pancreas, o sul colon, o lungo la trachea. O sulla fronte. O mi colorano di giallo un solo dente, per cui quando mi guardo allo specchio non posso non ridere.
Quindi visto che fa freddo, mi annoio e sono ancora al chiodo, ho deciso di fare l’elenco delle cose belle. Al contrario del post “ODIO”.

AMO (oltre al fidanzato e famiglia –lady tremaine inclusa, che è scontato):
- il piumino del letto
- i baiocchi del mulino bianco
- la bilancia quando si rompe, un po’ prima di scoprirlo, quando ti pesi e ti ha levato secchi due chili. Che brevissima goduria
- le castagne tritate, arrosto, bollite e nel mont blanc
- restare a letto e spegnere la sveglia
- il sabato mattina col caffè la musica il pc e i libri e tutto il weekend ancora davanti
- cadere e scoprire che non mi sono fatta niente (cioè due minuti fa che sono andata a fumare una sigaretta nel cortile e per spegnerla visto che pioveva ho corso, sono scivolata, mi sono ritrovata stesa faccia a terra in spaccata e poi mi sono anche resa conto che per miracolo non mi ero fatta niente. Si, lo so che gli altri ridevano, ma questo non è importante. Ridevo anche io)
- vedere qualcuno che cade sapendo che non dovrò correre all’ospedale (una volta, lo so è cinico ma non posso non raccontarlo, ho assistito a mio nonno che di culo si è fatto due rampe di scale curva compresa tra un piano e l’altro. Avevo 12 anni e ho riso più di quando guardavo jerry lewis) (approposito. Non si è fatto nulla)
- vedere qualcuno che odio con i lividi (anche questa è cinica ma non posso non scriverla. Arriviamo a scuola e la prof di italiano, completamente rincoglionita, ha un ematoma gigante in faccia e un occhio modello esorcista, completamente rosso. Ci racconta che è caduta dalla sedia. Poi per stemperare – noi già ridevamo – si sbaglia e invece degli occhiali da vista inforca con fare deciso un paio di rayban a specchio rossi. Lì un goccino di plin plin me lo sono perso.
- Guardare i pezzi di filmati di paperissima (non la parte italiana, ovvio, ma i filmati dove ci sono i bambini che si fanno malissimo, gli animali che fanno cose assurde, i motociclisti che fanno dei botti mostruosi o le coppie che si sposano e lei o lui si addobbano sull’altare cadendo rovinosamente)
- I ristoranti dove entri e senti subito quel teporino che ti apre lo stomaco. Quelli che di inverno hanno quella luce calda da camino e ti viene subito in mente la polenta con le spuntature e un bicchiere di rosso da 15 gradi, che esci con le mani che sembri pacciani per quanto sono gonfie e rosse;
- Camminare per roma a maggio verso le cinque di pomeriggio che la luce è arancione e il cielo ancora blu elettrico e passi davanti alle vetrine sognando di portare una quaranta per comprarti vestitini corti e svolazzanti da indossare con gli stivali da cubois;
- L’acqua del mare quando è inaspettatamente calda, che non si fanno le dita a prugna (citazione della mitica andreozzi) e puoi fare le verticali e la balena per tutto il tempo che vuoi
- I pranzi con le mie amichette che sono a base di soli carboidrati con intermezzo di pettegolezzi e malignerie che se dall’alto ci sentissero e ci dessero ragione sarebbe peggio di uno tsunami con le vittime che mieteremmo;
- Le mou al caramello che per circa 7 minuti non ti permettono di proferire parola per la quantità di ipersalivazione appiccicosa che hai in bocca, con i denti come quando il dentista ti prende il calco per l’apparecchio;
- La coccacola fredda in bicchiere con la fettina di limone e un pezzo di pizza rossa per colazione dopo la sbornia della sera prima, che assorbono l’iperproduzione di succhi gastrici e attenuano le pulsazioni alle tempie che se ti cade qualcosa per terra non puoi neanche ipotizzare di chinarti senza che una molotov ti esploda nel cervello;
- La telefonata dal telefono fisso con la cornetta che non diventa un forno crematorio dopo 5 minuti, sdraiata sul divano con sigarette posacenere acqua minerale e snack in previsione delle 3 ore di chiacchera che spazia dal tempo al fidanzato, allo stivale doc sino al pelo dell’alpaca e i peli superflui della vicina sarda;
- I pennarelli colorati mentre stai al telefono con un cliente/collega in azienda, che mentre cerchi di seguire il discorso e di infilarti nelle mille magagne ti tengono compagnia e ti permettono di fare mille ghirigori colorati sul blocco;
- Le verdure al sugo della mamma che ti fa per irretirti a cena e siccome sei a dieta pensi che se te ne mangi 6 chili non ingrassi perché in fondo è erba condita e contiene solo acqua (senza contare scarpetta, mozzarella per antipasto, 14 fette di pane, tre bicchieri di vino rosso e biscotti della colazione per dessert);
- La lady tremaine che ti compra le caramelle nel negozietto dietro casa dove vai mai mentre lei ci va dopo 3 ore di treno da milano;
- La nonna quasi novantenne che è più moderna di me e ti dà le dritte su come vivere questa vita senza tabù (“amove, la cosa più impovtante è che tu ti venda conto che non si può vivere lamentandosi, bisogna veagire, quindi valuta tu cosa è meglio pev te, ma consideva che non esiste nulla che abbia solo aspetti positivi, nella vita. Quando cambi stvada qualcosa tvovi e qualcosa pevdi”);
- Gli orecchini a lampadario che mi ha regalato l’amica del cuore, tutti brilluccicosi che sembrano fatti di brillanti veri, e che mi fanno fare sempre una porca figura anche se mi metto il jeans e la Tshirt;
- I bambini in generale, così puri e con una pelle lucente e nuova, con quegli occhi colmi di speranza e di buonumore. Pronti ad essere traumatizzati da noi adulti inquinati di paura e condizionamenti. Se potessi esprimere un desiderio vorrei riconquistare quello sguardo, per potermi affacciare al mondo e riscoprire tutto da capo.